Roma Metropolitane S.r.l.
Roma (RM)
General Contractor
In corso
Spostamenti più veloci e rigenerazione urbana per Roma
La nuova Metro C di Roma, raddoppiando l’attuale estensione della rete metropolitana, risponde all’esigenza della Capitale, di migliorare la mobilità urbana riducendo le distanze tra il centro e le periferie e ampliando le connessioni per una efficace accoglienza.
Il progetto si configura come treno tra passato e futuro: dall’innovazione del primo treno driverless di Roma, alla valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale lungo il tracciato, passando attraverso nuovi spazi creati per la comunità.
Una linea lunga 26 km, con 29 stazioni, che avvicinerà l’estremità sudorientale della città a quella occidentale, trasformandone il modo di vivere e rendendola più sostenibile e vivibile.
I numeri del tracciato
La Metro C di Roma da Monte Compatri fino a Clodio-Mazzini costruisce un futuro condiviso: per i cittadini di Roma che la abitano e ci lavorano tutti i giorni, per i turisti nazionali e internazionali che vogliono vivere l’inestimabile patrimonio della Città Eterna e per le Istituzioni che ne hanno promosso e sostenuto la realizzazione.

Nuove occasioni di rigenerazione urbana
Metro C rappresenta anche un’importante occasione di rigenerazione urbana, tanto per le periferie come per il centro: restituisce spazi riqualificati alla cittadinanza e crea nuove opportunità di fruizione del territorio urbano. Terminate le opere nel sottosuolo, le aree in superficie interessate dai cantieri vengono restituite alla cittadinanza, rinnovate e ridisegnate per accogliere le nuove esigenze funzionali della città e del suo futuro.

Metro C: Stazione Piazza Venezia,
nel cuore di Roma
La Stazione Venezia della Linea C della Metropolitana sorge nel cuore storico, culturale, turistico e politico di Roma, circondata da testimonianze storiche e monumenti unici: il Vittoriano, Palazzo Venezia, il Palazzo delle Assicurazioni Generali, la Chiesa di Santa Maria in Loreto, in un’area ricca di reperti archeologici.
Realizzare una stazione della Metropolitana in quest’area, scavando in profondità, conservando intatti i tesori circostanti e nel sottosuolo, preservando il ruolo di collegamento nevralgico della Piazza, è una sfida ingegneristica unica e insieme un’opportunità di raggiungere scavi mai esplorati e valorizzare il patrimonio archeologico.
La Stazione Venezia della Linea C si configura come un’opera di grande valore, integrata con il contesto urbano e museale, importante snodo nel sistema di trasporti della Capitale. Un nuovo modo per coniugare cultura, innovazione e sostenibilità.


Il nuovo Polo Museale
La stazione di Piazza Venezia della Metropolitana di Roma si svilupperà su otto livelli, di cui 6 sotterranei, collegati da 27 scale mobili, 6 ascensori e da banchine di 110 metri. Saranno tre gli accessi diretti alla piazza al servizio delle tre aree museali:
- sistema di Palazzo Venezia tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore;
- sistema dell’Ateneo di Adriano e Fori Imperiali, tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore vetrato;
- sistema del Vittoriano, tramite una scala mobile e una fissa. Grazie alla sua posizione strategica, la Stazione Venezia sarà anche snodo museale...
Una volta raggiunto il primo livello interrato, i viaggiatori potranno accedere direttamente a Palazzo Venezia, ai resti dell’Ateneo di Adriano, al Parco Archeologico, ai Fori Imperiali e al Vittoriano.


Il driverless
La Metro C fa correre l’innovazione. Fra gli elementi tecnologici di rilievo rientra il sistema driveless, il Sistema di Automazione Integrale, gestisce tutti le funzioni del veicolo da remoto, senza la presenza del macchinista a bordo. Tutto viene gestito dalla Direzione Centrale Operativa (DCO), che rappresenta sia il cuore che il cervello di questo sistema. Dalla Centrale ai treni, un altro piccolo primato: i treni driveless della Linea C sono treni ad alta automazione più lunghi d’Europa, con 109,4 mt di lunghezza.
Questa tecnologia è un sistema innovativo, già utilizzato per le Metropolitane di Hong Kong, Lile, Parigi e in particolar modo Copenaghen. In Italia, il sistema driveless è utilizzato dalla Metropolitane di Brescia e nella nuova Linea Lilla della Metropolitana di Milano.


Roma verso un futuro sostenibile
per le nuove generazioni
La linea C è anche una grande infrastruttura di mobilità sostenibile che aiuterà la città di Roma nel suo percorso di avvicinamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) fissati dalle Nazioni Unite.
La Linea C consentirà il trasporto di circa 600.000 passeggeri al giorno, con una capacità massima di 800.000, vale a dire potenzialmente 24.000 utenti all’ora per senso di marcia, capaci di spostarsi più velocemente e con un minore inquinamento rispetto al passato.
Grande impatto anche in termini di sostenibilità: per la sola tratta da San Giovanni al Colosseo Fori Imperiali, si stima una riduzione di CO2 di circa 34.000 t all’anno.
Fra gli obiettivi del progetto ci sono quelli di garantire accesso ad un servizio di trasporto sempre più efficiente per tutti i futuri eventi. La linea C punta a connettere le tante realtà del territorio attraversato. A partire dal capolinea di Pantano, a sud est nel Comune di Monte Compatri, la linea si sviluppa per 26 km (17 km in sotterraneo e circa 9 km in superficie), procedendo verso il centro ed il quadrante nord-ovest, attraversando quartieri storici e popolosi della città, a cui offre anche nuove opportunità di fruizione degli spazi.
Di notevole impatto sarà la riduzione del traffico locale, dell’immissione nell’area di CO2 e dell’inquinamento acustico. Studi sviluppati in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, stimano che dall’utilizzo della tratta che dal capolinea a Monte Compatri/Pantano arriva alla Stazione San Giovanni, derivi una riduzione del trasporto provato di 25 mila km/anno, oltre che una conseguente riduzione di circa 1.800 incidenti all’anno.
I benefici della Linea C
della Metropolitana di Roma
La Metro C di Roma rappresenta un’opportunità di sviluppo, a cominciare dal contesto economico. Dall’inizio dei lavori, il progetto ha coinvolto circa 1.500 fornitori, con una filiera radicata nel nostro Paese: circa il 90% delle aziende coinvolte sono italiane.
L’opera contribuisce a rendere Roma più accessibile, avvicinando la periferia sud-orientale al centro, generando un “effetto rete” per la mobilità di Roma.
Terminate le opere nel sottosuolo, le aree dei cantieri in superficie, vengono man mano restituire alla cittadinanza. Le sistemazioni esterne di stazioni e pozzi sono progettate per creare luoghi fruibili dai cittadini.
La Metro C costruisce sostenibilità. già durante i lavori è stato dato ampio spazio al verde cittadino: nel progetto sono stati realizzati circa 90.000m2 di aree a verde e sono stati piantumati oltre 4.300 nuovi alberi. La linea avrà un grande impatto anche in termini di sostenibilità futura. Per l’intera Linea, si stima una riduzione di emissioni CO2 di circa 310.000 t l’anno.
Alcune soluzioni impiegate nella realizzazione della Linea C della Metro potranno diventare un benchmark per l’ingegneria delle opere pubbliche in contesti complessi dal punto di vista antropico e culturale. Un’opera che, sotto tutti gli aspetti, è già capace di costruire il futuro.